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La Fondazione di Comunità del Centro Storico di Napoli ha accolto con grande entusiasmo la proposta di Antonio Alfano di dar vita al Fondo “Rita De Santo Alfano” in memoria della propria madre. Il Fondo ha quale obiettivo primario quello di poter offrire a ragazzi con difficoltà economiche, ma dalle grandi attitudini, la possibilità di proseguire gli studi universitari.
Il dott. Alfano ha ricordato: “Mia madre è sempre stata attenta ai giovani e nonostante la famiglia numerosa si è occupata nel corso della sua vita di tanti ragazzi in difficoltà, dimostrandosi sempre disponibile e pronta ad aiutare chi ne aveva bisogno. Sosteneva con forza il diritto di tutti i ragazzi a poter studiare, a seguire le proprie attitudini, a realizzare i propri sogni".
Le prime tre edizioni del bando promosso dal Fondo Rita De Santo Alfano hanno permesso l'assegnazione di 9 borse di studio a 9 giovani meritevoli. Leggi le loro storie nella sezione dedicata ai Beneficiari!
Il Fondo “Rita De Santo Alfano” è interno al patrimonio della Fondazione di Comunità ed i proventi, ogni anno, verranno trasformati in borse di studio da assegnare, a cura di un'apposita commissione, a giovani promettenti ma dalle scarse capacità economiche; inoltre, non ha un termine temporale per cui si potrà assicurare con costanza l’intervento negli anni.
Scopri tutti i Sostenitori del Fondo Rita De Santo Alfano.
BENEFICIARI
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Antonio Montagna
Ero uno dei tanti giovani che decidon...
LeggiAntonio Montagna
Ero uno dei tanti giovani che decidono con entusiasmo di investire il proprio tempo per una educazione universitaria che possa dare una marcia in più per il futuro quando, nel 2012, la Fondazione di Comunità del Centro Storico di Napoli e il Fondo Rita De Santo Alfano istituito dal Dott. Antonio Alfano con altrettanto entusiasmo accolsero me ed altri ragazzi per un progetto che ci accompagnasse per tutta la durata del nostro periodo formativo. Capii sin da subito che non si trattava della classica borsa di studio, ma di un'organizzazione che trova il tempo, tra le tante missioni adottate, di conoscere i nostri sogni, le nostre avventure, e perfino le nostre preoccupazioni. Parliamo di una squadra che si adegua a quelle che sono le nostre esigenze chiedendo in cambio nient'altro che serietà, diligenza e ambizione. Il Dott. Mario Massa e i suoi collaboratori sono stati sempre presenti per essere aggiornati su ogni passo del nostro cammino con incontri periodici, e rendendoci anche partecipi di interessanti iniziative. Io credo che nella vita ci sia bisogno di porsi degli obiettivi sempre nuovi e sempre più grandi ma tenendo bene in mente quelli che sono i valori su cui deve basarsi il nostro modo di agire, e queste attitudini oltre ad essere apprese in famiglia si possono riscontrare ed intensificare anche in occasioni come quella che ci ha dato il Dott. Antonio Alfano, che ha deciso di dedicare il suo nobile gesto alla cara madre Rita, proprio nel segno di quanto ciò che venne fatto in passato possa rinnovarsi ed essere perpetuo nel futuro. Per questo, al di là dell'aiuto economico che in questi anni mi ha agevolato nel raggiungimento della laurea in lingue e letterature straniere, consiglierei a tutti di fare quest'esperienza che arricchisce tanto dal punto di vista umano e che mi porterò per tutta la vita.
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Gabriella Giovannone
Sono laureata in archeologia, discipl...
LeggiGabriella Giovannone
Sono laureata in archeologia, disciplina che cui ho avuto modo di avvicinarmi sin dagli anni del liceo. Mi sono scritta all’Università L’Orientale nel 2010 e lì ho avuto modo di conoscere l’archeologia etiopica, e, dopo una lezione ad essa dedicata, me ne sono innamorata follemente; fu così che decisi che quella sarebbe stata la mia strada. Infatti nel 2014 conseguii la Laurea Triennale in Archeologia e Antichità Etiopiche con una tesi che affrontava la problematica dei contatti tra l’Etiopia e la Nubia nel I millennio a.C. Terminata la laurea triennale, decisi di iscrivermi al corso di laurea magistrale in Archeologia, sempre perseguendo la mia passione, l’Etiopia. Durante il mio primo anno di laurea magistrale ebbi la mia prima opportunità di partire per l’Etiopia e far parte di un team internazionale, volto ad indagare un sito datato al I millenno a.C. A questa prima esperienza ne sono seguite tante altre, tutte in Etiopia ma in siti e team differenti. Ancora oggi, in seguito al conseguimento della laurea magistrale, collaboro con team italiani e statunitensi che si occupano dell’archeologia etiopica. Avere la possibilità di lavorare in Etiopia è stata una delle esperienze formative più importanti della mia vita, e la Borsa di studio Rita de Santo Alfano ha indubbiamente reso più agevole questo percorso. Per questo ritengo che simili opportunità non vadano perse, e che fondazioni come la Fondazione di Comunità del Centro Storico di Napoli siano fondamentali, soprattutto in una realtà complicata come la nostra dove i fondi per chi ha la passione per lo studio e la ricerca risultano essere sempre più scarsi.
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Sara Nocerino
Il mio nome è Sara. Ho 23 anni e da q...
LeggiSara Nocerino
Il mio nome è Sara. Ho 23 anni e da quando ne avevo 10 nutro una passione irrazionale, a tratti morbosa, per la letteratura. L'esperienza totalizzante della lettura inizia con il tatto delle pagine ruvide, prosegue per via olfattiva (la perversione per l'odore del libro meriterebbe un'analisi a sé); coinvolge gli occhi, specchio di un insieme frastico ammaliante e l'udito, ed il gusto pervasivo delle parole: la madeleine di Marcel Proust l'abbiamo addentata tutti! Certo è che le parole, anche le più saporite, non hanno il potere di placare uno degli istinti umani più primitivi: la fame (almeno quella che attanaglia lo stomaco, il cervello la pensa diversamente). Nasce esattamente nel groviglio di questo intreccio tra amore e necessità, la lotta di qualsiasi amante della letteratura contro se stesso e contro coloro che: "Gli studi umanistici sono morti", "Ti capisco! Anche a me piace leggere ma con i libri non si guadagna poi molto - o peggio - con i libri non si mangia" e tanti altri blablabla disamorati e deviati. Il problema si aggrava quando, presa coscienza degli effetti collaterali, ci si attacca alla patologia con più convinzione come presi da una specie di sindrome di Stoccolma. Scegliere di studiare Lettere Moderne, e ancor più proseguire con la specialistica in Filologia Moderna, non è stato facile. Non è stato facile dare ascolto a quella parte di me che ha sempre saputo quale fosse la mia strada e sopire quella sulla quale pesavano i pregiudizi e le sovrastrutture sociali che mi hanno fatta sentire in bilico tra la passione ed un "futuro certo". Questa premessa mi è parsa necessaria per far comprendere quanto, in questo complesso quadro di disillusione, la mia caparbia dedizione abbia tratto giovamento da un progetto come il Fondo Rita Alfano e dal contatto con la Fondazione di Comunità del Centro Storico. Partecipare ad una selezione che coinvolgeva tutta la Regione per poi risultare assegnataria di una borsa di studio in quanto studentessa di Lettere non ha rappresentato per me una mera soddisfazione materiale che si esprime banalmente in termini economici. La soddisfazione più grande è nata da quello che si nasconde dietro un atto di fiducia tanto significativo: puntare su di me, e di riflesso sul mio sogno di lavorare nel campo della ricerca letteraria, ha significato esprimere un sostegno morale nei riguardi di quanti si sentono spaventati da un amore tanto grande quanto socialmente pericoloso. Come a dire che il coraggio di inseguire le proprie inclinazioni non deve necessariamente essere una scelta penalizzante e che anzi c'è qualcuno che è pronto a credere ed a scommettere su di noi, "pochi ma buoni", amanti del Sapere. Abbiate sempre il coraggio di inseguire i vostri sogni perché solo trasformando le passioni pure, non gravate dal mostro del guadagno, in una professione saremo in grado di costruire una società più sana.
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Luigi Esposito
Dare una direzione alla propria vita...
LeggiLuigi Esposito
Dare una direzione alla propria vita è un compito delicato e spesso sofferto. Ancor più quando le difficoltà economiche condizionano le proprie scelte. A chi ha solo pane e te lo dona volentieri non si può chiedere del burro. Così, tenevo i miei genitori nell’ignoranza mentre maturavo un percorso di vita: la medicina, l’arte umana che più di ogni altra si è spinta esclusivamente nella direzione dell’uomo e non altrove. Che aiuta a ricordare che bisogna essere grati alla vita, che è giusto e doveroso battersi per il nostro tempo qui, semplicemente durante la nostra esistenza sulla Terra. La medicina mi ha dato un senso e una direzione che sento profondamente radicati dentro di me, nei quali ho deciso di credere e per i quali ho deciso di combattere. Ancora oggi lo studio della medicina è l’unico modo che conosco per rendere la vita utile, nel modo più immediato e nobile: alleviare le sofferenze del prossimo, placando al tempo stesso l’angoscia che nasce dalla consapevolezza che la vita origina si sviluppi e termini nel caos (per definizione indecifrabile); perché se non possiamo capire da dove veniamo, è almeno dignitoso capire cosa siamo. Per tutti questi motivi non ho potuto rinunciarvi. Pochi mesi prima del mio diploma ho confessato, con timidezza ed entusiasmo al tempo stesso, i miei sogni ed ambizioni ai miei genitori. I loro occhi sembravano scrutare una nuova dimensione e vi vedevo riflessi gli oneri economici ben al di là della nostra portata, l’impegno che forse non sarei riuscito a sostenere e le responsabilità che un giorno avrei dovuto assumere. Entrambi, mia madre e mio padre, erano lì ad ascoltare ed avrebbero voluto donarmi tutti gli strumenti necessari per realizzare il mio sogno, ma semplicemente non potevano. Se oggi la mia strada prende forma giorno dopo giorno è grazie all’aiuto che il Fondo Rita de Santo Alfano, da quando ho iniziato il mio percorso di studi fino ad oggi, mi ha dato e mi dà. Senza questo sostegno, non solo economico, ma anche umano, sarei crollato sotto il peso delle incertezze economiche alle quali una famiglia come la mia, nel disagio, si trova costretta a far fronte fosse anche nelle piccole scelte quotidiane. Il Fondo, la Fondazione di Comunità del Centro Storico di Napoli, il dottor Alfano, il dottor Massa, la dottoressa Califano, non mi hanno semplicemente mantenuto a Medicina: mi hanno regalato la serenità e la sicurezza durante la salita. Questo è stato il vero dono della Fondazione, e spero di poter rispondere a questo regalo, un giorno, e di poterlo fare con la buona qualità del mio lavoro. Spero che tutto questo – non solo il mio impegno, ma anche i sacrifici dei miei, le mie speranze, l’aiuto della Fondazione – davvero tutto questo si trasformi un giorno nella felicità degli altri, nella serenità della vita di una persona a cui anch’io, nel mio piccolo, avrò potuto dare. Rivedi l'intervista di Luigi Esposito a Tv2000, del 1 Dicembre 2019 sul nostro canale Youtube!
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Ilaria Pangia
Una manna dal cielo. Ecco cosa ha rap...
LeggiIlaria Pangia
Una manna dal cielo. Ecco cosa ha rappresentato e rappresenta per me la Fondazione di Comunità del Centro Storico di Napoli. L’attenzione, cura, disponibilità e il sostegno, economico e soprattutto morale, offerti dalla fondazione hanno permesso di portare avanti, e a breve di realizzare, il sogno di una ragazza cresciuta in un quartiere difficile della nostra città, che semplicemente desiderava una possibilità. Una possibilità che, accompagnata da determinazione e passione, mi è stata concessa dal Fondo Rita De Santo Alfano, istituito presso la Fondazione di Comunità,che mi permetterà di raggiungere l’obiettivo della laurea con serenità. La mia gratitudine verso ogni membro della Fondazione è profonda e ben salda e tale resterà sempre, anche quando il mio percorso di studi sarà terminato. Come la gratitudine verso il dottor Antonio Alfano, che non dimenticherò mai.
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Flavia Marino
Sono laureata alla triennale di Didat...
LeggiFlavia Marino
Sono laureata alla triennale di Didattica dell’arte presso l’accademia di belle arti di Napoli e attualmente sono al secondo anno del biennio in Mediazione Culturale del Patrimonio Artistico per portare a termine un percorso che vede l’arte e la cultura al centro dei miei interessi. L'arte è un settore notoriamente complicato e difficile, ma è proprio in questa complessità che risiede la sua straordinaria bellezza e potenziale trasformativo. Attraverso il vostro sostegno, mi avete offerto la possibilità di perseguire la mia passione e di affrontare le sfide che l'arte presenta con maggiore fiducia e determinazione. La vostra fiducia in me e nel mio percorso artistico mi ha fornito non solo un supporto finanziario, ma anche una motivazione indescrivibile. Sapere che la vostra Fondazione crede nel valore dell'arte e nel suo impatto sulla società mi ha ispirato a superare gli ostacoli spronandomi nella mia visione creativa con ancora più impegno e sono consapevole che la vostra generosità avrà un impatto duraturo sulla mia formazione artistica e sulla mia crescita personale. Spero che il mio percorso accademico e le mie future realizzazioni possano riflettere positivamente sulla Fondazione e sulla fiducia che avete riposto in me.
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Marianna Esposito
“Non ho che una lingua e non è la mia...
LeggiMarianna Esposito
“Non ho che una lingua e non è la mia: è la lingua dell’Altro”, scrive Jacques Derrida in apertura al suo Il monolinguismo dell’altro: un vero e proprio manifesto di alterità, di interesse per il prossimo che si sta riconoscendo sì, come altro-da-sé, ma anche come parte di sé, poiché il perimetro di un uomo che vive ispirato dal senso comune non si conclude in se stesso, ma abbraccia più vite. Posta in esergo, questa sentenza oggi introduce la mia tesi di laurea (in itinere) in Lettere classiche. Ho iniziato questo percorso convinta che nelle forme classiche, architettoniche e di pensiero, si possano individuare non solo le radici delle nostre, che lo studio rende più comprensibili e vicine, ma anche un senso profondo di apertura e di comunità, che gli antichi ci hanno lasciato ma la cui sopravvivenza sta alla nostra responsabilità. Ero, e sono, convinta che la qualità migliore degli studi classici consista nella loro mobilità: il classico è inevitabilmente “mosso”, nel senso che servono nel concreto studiosi per portarlo avanti, ma a sua volta “muove”, poiché ispira coscienze al senso comune e a una comprensione mobile, critica e dinamica, mai passiva di ciò che è “tradizionale”. Spero di poter un giorno contribuire ad infondere, con il mio insegnamento, queste stessi insegnamenti agli altri. La Fondazione del Centro Storico di Napoli e il Fondo Rita De Santo Alfano rendono, nel concreto, percorribili le non poche sfide che chi aspira ad insegnare trova nel suo iter: il sostegno economico riesce a far sì che io possa non dico vincere tutte le sfide, ma perseguirle con impegno e gestirle, sostenerle con una serenità che non ho mai avuto.
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SOSTENITORI
EVENTI
Eventi e News dal Fondo
Presentazione "Facciamo Giustizia" di Michele Vietti
08/nov/2013
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Il Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Michele Vietti, ha presentato il suo libro "Facciamo Giustizia", in occasione di un dibattito su legalità, economia e territorio organizzato dalla Fondazione di Comunità del Centro Storico di Napoli in collaborazione con il Fondo Rita De Santo Alfano. Hanno partecipato insieme all'autore, il Presidente della Commissione Esteri Senato Pier Ferdinando Casini, e Luciano Violante, già Presidente della Camera dei Deputati. Nel corso dell'incontro, l'imprenditore Antonio Alfano ha presentato gli obiettivi raggiungi da il Fondo "Rita de Santo Alfano" che si propone di finanziare il percorso universitario di ragazzi di famiglie in disagio economico.
Presentazione "La Fatica dei Giusti" di Michele Vietti
15/giu/2012
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Il Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Michele Vietti, ha presentato il suo libro "La fatica dei giusti - Come la giustizia può funzionare", in occasione di un dibattito su legalità, economia e territorio organizzato dalla Fondazione di Comunità del Centro Storico di Napoli. Nel corso dell'incontro, l'imprenditore Antonio Alfano ha presentato il Fondo "Rita de Santo Alfano" (intitolato a sua madre e istituito presso la Fondazione di Comunità del Centro Storico di Napoli) che si propone di finanziare il percorso universitario di ragazzi di famiglie in disagio economico.
Il Mattino_25 Giugno 2012
Un Fondo per i ragazzi meritevoli.
Il Denaro_15 Giugno 2012
Fondo per i giovani: oggi la presentazione.
Argacampania.it_ 12 Giugno 2012
Libri: Michele Vietti presenta il suo libro "La fatica dei giusti"
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